Solo alcuni mesi fa alcune fra le più alte cariche ministeriali italiane, fra cui
Claudio Scajola (ex Ministro per lo Sviluppo Economico),
Renato Brunetta (Ministro della Pubblica Amministrazione),
Renzo Turatto (capo del dipartimento per digitalizzazione e innovazione della Presidenza del Consiglio), annunciavano a gran voce il progetto di stanziamento da parte del governo di
800 milioni di Euro per lo sviluppo della
banda larga in Italia. Ora però un
articolo del
Sole 24 Ore rivela che di quel tesoretto non esiste praticamente più nulla.
Il quotidiano afferma di essere entrato in possesso di informazioni che rivelerebbero che il progetto sulla banda larga
non rientrerebbe più tra le priorità governative e che i soldi sarebbero andati letteralmente in fumo.
Questa notizia dell'ultima ora conferma in pieno l'ipotesi che tutti avevano azzardato fin dall'inizio: i fondi per questo stanziamento erano "virtuali" e mai stati veramente destinati a questo tipo di progetto.
Adesso il Governo sarebbe impegnato in un'arzigogolata manovra per cercare una via d'uscita,
attribuendo i fondi su base regionale e prevedendo interventi mirati di cablatura in fibra solo per distretti industriali segnalati da
Confindustria.
C'è da sottolineare comunque che anche questa soluzione poggia su basi molto fragili: il fondo disponibile per tutte le Regioni sarebbe di appena
100 milioni di Euro, a fronte degli 800 iniziali. I restanti 700 sono da considerarsi a questo punto totalmente persi. Starà dunque alle Regioni includere la banda larga nelle richieste da avanzare allo Stato.
A questo punto è ormai chiaro che
per il Governo la banda larga non è importante e che sicuramente non è reputata una priorità per l'Italia.
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