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Apple riuscirà  a convincere gli editori?

Apple sarebbe al lavoro su una sorta di edicola digitale. Si tratterebbe di una specie di iTunes per giornali e riviste, separato però dall'App Store. Lo rivela l'agenzia Bloomberg.

Autore: Redazione Technology

Pubblicato il: 22/09/2010

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Apple sarebbe al lavoro per realizzare una sorta di edicola digitale per la vendita online di giornali e riviste, consultabili dai propri dispositivi mobili. L'agenzia statunitense ha aggiunto che sarebbero già  in corso le trattative con i principali editori mondiali.  
Le conferme ufficiali sull'operazione non esistono ancora, ma l'indiscrezione sembra a tutti gli effetti molto verosimile: Amazon e Sony propongono già  da tempo qualcosa di simile per i loro e-book reader.
Al momento l'unica parte ancora oscura sarebbe rappresentata dai vantaggi che gli editori potrebbero ricavare da questo tipo di operazione: tutti i giornali sono già  accessibili via web e la stragrande maggioranza di essi dispone già  di una propria applicazione sviluppata per la lettura via iPad.
Oltre a questi punti di attrito, va tenuta conto anche la politica di Apple sulle percentuali di vendita: Cupertino detiene una commissione del 30% per ogni prodotto venduto su App Store.    
Altra questione spinosa sarebbe legata anche agli utenti finali: le case editrici vogliono sapere chi siano i propri lettori, in modo da targettizare al massimo le inserzioni pubblicitarie sulle varie testate online. E non è detto che Apple voglia rendere accessibili questo tipo di informazioni. Amazon, ad esempio, non ha voluto condividere questo tipo di informazioni. 
Bloomberg continua rivelando che Apple starebbe lavorando ad un software per rendere più semplice la creazione di riviste online, con il preciso scopo di invogliare gli editori a entrare a far parte di questo nuovo servizio. 
Il sofware però può essere considerato a tutti gli effetti solo una sorta di piccolissimo vantaggio offerto da Cupertino: difficilmente gli editori si muoveranno dalle loro posizioni senza accordi vantaggiosi sulle percentuali di vendita e sulla profilazione dei lettori.

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