Michele Misseri, lo zio 53enne di
Sarah Scazzi, ha confessato dopo un lungo interrogatorio di avere ucciso la ragazza. Il fatto è avvenuto il
26 agosto scorso, lo stesso giorno della scomparsa.
L'uomo ha raccontato agli investigatori di averla dapprima
strangolata e successivamente di avere abusato di lei quando era già morta. Il tutto è avvenuto nel garage di casa Misseri.
Prima di occultare il cadavere e gettarlo in un pozzo che si trova in un podere di proprietà dell'uomo, Misseri ha denudato Sarah e bruciato tutti i vestiti. Sembra che la ragazza avesse per l'ennesima volta
rifiutato le avances dello zio: da qui la decisione di strangolarla.
L'elemento decisivo per la svolta nelle indagini è stato il
telefonino della ragazza: qualche giorno fa Misseri ne aveva annunciato il ritrovamento in campagna, mentre era impegnato nella preparazione della raccolta delle olive.
Il mezzo da lui utilizzato per
depistare le indagini si è trasformato in uno strumento che ha confermato agli inquirenti che la traccia che stavano seguendo, ossia quella
familiare, potesse essere corretta.
Il legale della famiglia Scazzi,
Walter Biscotti, ha interpretato il fatto del ritrovamento come "un chiaro tentativo di confessione da parte di Michele Misseri".
Inoltre, un'intercettazione ambientale della cugina
Sabrina – la stessa con cui Sara sarebbe dovuta andare al mare il pomeriggio del 26 agosto e figlia di Misseri – che diceva alla madre "tanto lo so che l'ha presa lui" avrebbe fornito agli investigatori un'ulteriore prova di essere sulla strada giusta.
La notizia della morte di Sarah è giunta proprio mentre la madre era in collegamento in diretta dalla casa di Misseri con la trasmissione televisiva "
Chi l'ha visto".
Davvero un bruttissimo epilogo per una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso gli italiani: ora è il turno della giustizia.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.