La
Cassazione delibera in materia di
autovelox. Le tanto odiate macchine che misurano la velocità delle auto - e causano multe salate - hanno incassato
un'importante vittoria. E con loro gli
organi di polizia che le gestiscono.
Secondo la
sentenza emanata martedì dalla Cassazione, la n°
21091/10, gli autovelox ora potranno essere installati più liberamente da
vigili e polizia: gli apparecchi potranno essere collocati
in qualunque punto di qualsiasi strada. Il tutto senza tenere in considerazione i decreti prefettizi che individuavano delle aree apposite.
La decisione apre un nuovo periodo di
"libertà " nell'uso degli autovelox, per la prevenzione dei rischi derivanti dall'eccessiva velocità .

In più
non sarà più obbligatorio per i vigili segnalare la presenza dei misuratori, ma questo solo nel caso in cui siano gli stessi pubblici ufficiali a gestire gli apparecchi in funzione.
La sentenza chiude quindi la questione giudiziaria in materia sollevata dall'automobilista di Stignano (RC)
Umberto G., che si era rivolto al Tribunale di Locri contestando una multa per eccesso di velocità : tale infrazione era stata rilevata da un autovelox piazzato su un tratto stradale non compreso nei decreti del prefetto. A un primo momento il Tribunale aveva dato ragione all'uomo.
La Cassazione però ha ribaltato la situazione: "l'inserimento del tratto stradale in un decreto prefettizio è condizione di legittimità dell'utilizzo delle sole apparecchiature di rilevamento 'a distanzà delle infrazioni, non anche di quelle 'direttamente gestitè, come nella specie, dagli organi di polizia", si legge nella sentenza.
Con il decreto ora i vigili hanno
molta più libertà d'azione, mentre il malcapitato automobilista calabrese dovrà pagare multa e spese processuali.
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