In occasione di un convegno londinese,
Vinton Cerf, vicepresidente di
Google e uno dei massimi esperti mondiali di internet, ha lanciato un monito: nel prossimo futuro l'accesso ad alcuni siti potrebbe diventare assai difficoltoso. Una segnalazione molto importante visto che arriva dall'uomo che ha creato il protocollo
Tcp/Ip, lo stesso che gestisce il web assegnando a ciascun dispositivo connesso un diverso indirizzo.
Al momento sul web viene utilizzato
Ipv4, cioè la 4 versione del
protocollo, in grado di gestire
oltre 4 miliardi di indirizzi. Sembrerebbe un numero molto alto, ma la realtà delle cose rivela invece che potrebbe essere limitato. Già , perchà© a causa dell'enorme espansione del web e la conseguente mole di dispositivi collegati, dagli
smartphone alle
console, il sistema di indirizzamento potrebbe rivelarsi insufficiente nel prossimo futuro.
Per porre una soluzione efficace a questa situazione, occorre passare alla nuova versione
Ipv6. Cerf, durante il suo intervento,
non ha mancato di criticare le grandi società del web, che, a suo giudizio, sono completamente restie ad effettuare questo passaggio di protocollo. L'informatico statunitense aggiunge che "le aziende devono capire che l'infrastruttura sui cui si appoggiano deve cambiare, in modo da consentire loro di continuare a crescere e potervi fare affidamento".
Oggigiorno solo una scarsissima quantità di dati internet, calcolata intorno all'
1%, si appoggia al protocollo Ipv6. Una percentuale molto bassa, alla luce del fatto che
nel gennaio 2012 i vecchi indirizzi disponibili potrebbero terminare. Secondo il parere di Cerf questa situazione è tuttora in stallo perchà© esiste un
problema di compatibilità fra la versione 4 del protocollo e la nuova versione 6: "il problema è reso più complesso dal fatto che i due sistemi di indirizzamento non sono compatibili".
Nel momento in cui la versione del protocollo 6 sarà più diffusa, i siti che si affideranno ancora alla versione 4 potranno essere difficilmente raggiungibili dagli utenti, a causa di lunghe attese in fase di caricamento della pagina web.
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