Da alcuni mesi l'annuncio su
internet della
vendita di una Smart faceva gola a un
31 enne di Genova che alla fine ha deciso che quell'auto doveva diventare sua: quindi ha
contattato l'inserzionista e con lui ha stabilito la cifra di
7 mila Euro in contanti per l'acquisto e fissato l'incontro a Milano.
E' quindi nel capoluogo lombardo che i due si incontrano e tutto sembra procedere per il meglio. L'acquirente possiede una
visura ACI fatta prima del contatto telefonico, in cui l'auto appare in regola e, al momento dello scambio, si fa mostrare un
documento d'identità dal venditore milanese. I dati anagrafici corrispondono a quelli del proprietario dell'auto.
Dopo aver dunque riscontrato che
l'auto è la stessa di quella della fotografia sul web il ligure si lascia consegnare le chiavi insieme all'atto di vendita.
Nulla faceva immaginare che si trattasse di una
truffa. Invece così si è poi rivelata all'
atto di trascrizione del certificato di proprietà , poichè l'
auto è risultata essere stata rubata a Milano con tanto di denuncia del legittimo proprietario.
Inoltre il
notaio che ha firmato l'atto di vendita, non è rintracciabile, poichà© non esiste alcun professionista che risponde a quelle generalità sull'albo. La vittima ha ovviamente
sporto denuncia in questura e sul caso è stata
aperta un'indagine.
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