L'
Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha varato le regole per le
Web Tv che sono subito parse meno rigide di quanto si era ipotizzato.
Prima di tutto, contrariamente a quanto previsto, non sarà necessaria alcuna autorizzazione.
I regolamenti saranno applicati soltanto ai professionisti che hanno ricavi radiofonici e televisivi superiori a
100mila Euro annui.
Non vi saranno inoltre canoni annuali da pagare, ma si dovranno versare, una tantum, due contributi: uno di
500 Euro per i
servizi Tv e uno di
250 Euro per quelli
radiofonici.
Gli altri soggetti operanti sulla rete non avranno alcun vincolo burocratico.
àˆ stato presentato anche il regolamento per la gara per le frequenze del
digitale terrestre, mentre per quanto concerne la questione della tutela del diritto d'autore su
internet, è tutto rimandato al
17 dicembre.
I commissari di opposizione
Nicola D'Angelo e
Michele Lauria si sono schierati
contro il provvedimento, votando a sfavore.
Le loro perplessità sono legate all'opportunità di estendere alla rete un impianto normativo che è prerogativa delle Tv nazionali, contenente alcune regole come la responsabilità editoriale, l'obbligo di rettifica e un registro dei programmi.
I commissari si sono inoltre dichiarati dubbiosi circa l'esclusione degli
aggregatori video, come ad esempio
YouTube.
àˆ infine passato il regolamento per la gara per i
5 multiplex per la trasmissione in
digitale terrestre, nonostante i voti contrari dei commissari d'opposizione.
Il testo sarà presto pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale e trasmesso al
Governo, cui spetterà il compito di varare il disciplinare.
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