Continua l'avanzata di
Diaspora, il
social network lanciato come
alternativa a Facebook che punta alla
privacy garantita per gli utenti.
Dopo il
varo del progetto, varo che ricorda i primi passi del
gigante in blu, si è fatto un gran parlare di Diaspora, salvo poi, come succede spesso, finire nel "dimenticatoio mediatico".
I
quattro universitari che l'hanno fondato, però, hanno continuato a lavorare sul social network alternativo fino a giungere alla fase di
alpha test su invito.
I primi a beneficiare del servizio sono stati i finanziatori del progetto che hanno sostenuto Diaspora con circa
200mila dollari.
E' possibile comunque
registrarsi lasciando il proprio indirizzo email sull'
apposita pagina di segnalazione. Non appena ci saranno posti disponibili tutti gli utenti in "lista d'attesa" verranno contattati per l'iscrizione.
Riuscirà Diaspora, nonostante il
nome evocativo, ad attirare gli utenti da Facebook con la sola, per ora, garanzia di privacy assoluta? E ancora, in caso di successo, che modello di business si inventeranno i quattro universitari newyorkesi?
Perchà© alla fine si deve sempre fare i conti con i soldi, come insegna il caso di
YouTube, di Facebook e di Twitter.
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