Microsoft è al lavoro (anche) sugli
schermi touchscreen: l'ultimo brevetto depositato renderebbe questi componenti capaci di
simulare al tocco delle caratteristiche delle immagini visualizzate.
Come? Il colosso di Redmond - e l'inventore
Erez Kikin-Gil - pensa di stendere uno strato di
plastica speciale sopra al classico vetro del display: il materiale, che
cambia forma in base alle diverse lunghezze d'onda della luce che lo colpisce, può indurirsi, diventare sporgente oppure ammorbidirsi. Il tutto grazie ai
polimeri di memoria di forma che lo compongono.
In questo modo l'utente avrà l'impressione di
"toccare" sul serio delle forme che in realtà non esistono. La tecnologia è pensata sopratutto per schermi di grandi dimensioni, come il tavolo touch
Surface.

In futuro però potrebbe arrivare anche su
smartphone e tablet, ossia dove l'esperienza touch è fondamentale.
Pensate ad esempio alle
tastiere virtuali: con il brevetto Microsoft si potrà digitare su uno schermo touch con lo stesso "look and feel" delle tastiere fisiche.
"Creare sporgenze ben definite su una superficie touch può essere visto come il Santo Graal della digitazione di testi su dispositivi touch. Consentirebbe di scrivere con il tocco più rapidamente di quanto avviene oggi", ha dichiarato
Patrick Baudisch, esperto dell'Università di Posdam che ha lavorato sul progetto Surface.
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