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Trend Micro su Wikileaks e la libertà  di Internet

I continui attacchi DDoS scatenati dai supporter dell'Operazione Avenge Assange ai danni di siti di importanti aziende come Visa e Paypal offrono uno spunto per qualche interessante riflessione sul tema della libertà  di Internet secondo i Security Advisor di Trend Micro.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 15/12/2010

Il gruppo online denominato "Anonymous", creatosi attraverso varie chat e forum online, ha realizzato una propria "rete botnet volontaria" che viene utilizzata per colpire i siti che hanno sospeso o terminato i loro servizi nei confronti di Wikileaks, in seguito all'ultima pubblicazione di materiale confidenziale.
Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) contro Visa, Mastercard, Paypal, EveryDNS, ma anche quelli di Sarah Palin e della Procura svedese sono stati eseguiti da computer su cui è stata volontariamente installata dai sostenitori del gruppo Anonymous una versione modificata di LOIC (Low Orbit Ion Cannon).
Questo programma bot DDoS viene quindi controllato attraverso chat nelle quali i coordinatori del gruppo decidono rapidamente gli obiettivi da prendere di mira.  
Questi ultimi attacchi, così come quelli effettuati in precedenza contro i responsabili di attività  mirate a colpire il file sharing online, sono stati e sono tuttora condotti in nome della libertà  di Internet.  
Ma cos'è la libertà  di Internet? àˆ la libertà  per un'azienda di scegliere le persone con cui fare business nell'ambito di un codice di condotta noto ed entro i limiti della legge? àˆ la libertà  di esprimere un'opinione politica o personale secondo la propria coscienza? àˆ la libertà  di pubblicare informazioni relative ad attività  che si ritengono ingiuste o illecite in modo da richiamarvi l'attenzione? àˆ la libertà  di divulgare i segreti di altre persone semplicemente perchà© le parole dette in privato suonano spesso ridicole, offensive o divertenti nel momento in cui vengono ripetute in pubblico? àˆ la libertà  di impedire a milioni di altre persone di accedere alle loro libertà  o, in molti casi, ai loro stessi mezzi di sostentamento?
Secondo Rik Ferguson, Senior Security Advisor di Trend Micro, "La verità  è che le libertà  fra loro collidono. Per ogni pezzetto di libertà  espresso da una persona, in Internet o altrove, ci sarà  sempre qualcun altro che perde una parte della sua libertà . Quando un gruppo relativamente piccolo di persone si riunisce con l'intenzione di eliminare da Internet i contenuti su cui non è d'accordo, quasi a proprio piacimento, in quale punto le sue azioni cessano di essere libertà ? Libertà  e censura possono benissimo essere due facce della stessa medaglia".

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