I
social network saranno protagonisti del
web 2.0, un po' come i
tablet pc lo saranno nel
2011 per il
mobile computing.
A riprova di questa tendenza c'è il grande
fermento in Borsa per le
IPO (Initial public offering) dei più famosi siti di questo tipo: sappiamo già tutti della
quotazione a Wall Street di Facebook, attesa nel
2012 e, pare, organizzata da
Goldman Sachs.
Proprio poco tempo fa la questione è riemersa con la
valorizzazione del sito a 50 miliardi di dollari, valorizzazione che ha definito Goldman Sachs come il
gruppo bancario mediatore della IPO di Facebook.
A questo proposito arrivano delle novità rivelate dal
Wall Street Journal: secondo l'autorevole testata americana, infatti, GS avrebbe
fermato la ricerca di nuovi investitori per troppa domanda.
Una prima ricerca, infatti, avrebbe già attirato
molti interessati alle azioni del sito blu, nonostante le condizioni: agli investitori, infatti, verrebbe chiesto un
investimento minimo di due milioni di dollari e l'obbligo di
tenere i titoli fino al 2013, senza cederli sui mercati, anche quelli secondari.
Ma Facebook
non è il solo social network a guardare a Wall Street. Il fermento in Borsa, infatti, è stato notato anche da
LinkedIn, rete sociale per professionisti numero uno al mondo.
Per questo, infatti, il sito ha
annunciato ufficialmente la sua quotazione a Wall Street, quotazione che dovrebbe avvenire entro marzo, a meno di
rallentamenti burocratici.
Insomma, in Borsa pare essere scoppiata una
nuova febbre per le realtà online: come avvenne nel 2000, anno in cui internet fu consacrata come fonte di reddito "credibile", gli analisti si attendono una
nuova ondata di quotazioni.
Oltre a Facebook, si attendono novità anche da
Zynga, sviluppatrice dei celebri giochi "social"
FarmVille e
Cafà© World, e altre aziende online.
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