Microsoft ha chiesto all'
US Patent and Trademark Office - l'ufficio
brevetti americano - di
negare ad Apple i diritti sul nome "App Store".
Secondo Redmond, infatti, il termine è
troppo generico e, come tale, anche i competitor di Cupertino dovrebbero essere in grado di utilizzarlo liberamente.
Apple richiesto il marchio nel
2008 per beni e servizi, compresi i "servizi di vendita di software per computer forniti attraverso internet e altri sistemi informatici e reti di comunicazione elettronica" e altre offerte correlate.
Apple in quell'anno ha poi lanciato il suo
App Store per
iPhone, assieme al terminale stesso. La piattaforma è ora disponibile su qualsiasi dispositivo iOS-based della società ,ossia
iPod Touch e
iPad.
Martedì scorso, Microsoft ha presentato una
mozione di giudizio sommario attraverso la
Trademark Trial and Appeal Board dell'ente americano, chiedendogli di negare il marchio ad Apple.
La pagina di stato per la richiesta di marchio di fabbrica da parte di Apple ora segnala la presenza di un
ricorso. Il sito di notizie
TechFlashPodcast è stato il primo a riferire dell'azione legale di Microsoft.
Nella sua mozione, Microsoft ha dichiarato che
"app" è un termine generico per ciò che si vende su App Store e che
"store" è altrettanto generico per i servizi di retail di applicazioni.
Redmond ha anche sottolineato come gli utenti e i mezzi di comunicazione generalisti ormai utilizzino il termine "app store" genericamente per indicare
negozi online dove vengono vendute applicazioni.
"App Store è un nome generico su cui Apple
non dovrebbe avere uso esclusivo. I concorrenti dovrebbero essere liberi di usare 'storè per identificare i propri negozi online e i servizi correlati", ha sottolineato Microsoft.
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