La
Regione Sicilia ha deciso di investire circa
12 milioni di Euro in un nuovo
sistema informatico per tutti i rami dell'amministrazione.
Il provvedimento fa discutere perchà© in Sicilia esiste già un software per il protocollo informatico e altre Regioni, come
Campania o
Piemonte, per lo stesso motivo hanno speso da
1 a 3,2 milioni di Euro.
La polemica riguarda anche il fatto che il ragioniere generale della Regione abbia firmato alcuni decreti che stanziano
27 milioni di Euro di
fondi europei per progetti informatici da affidare direttamente a
Sicilia e-servizi, l'azienda che s
i occupa della gestione ed evoluzione della Piattaforma Telematica Integrata (PTI) della Regione Siciliana.
Il contratto più corposo è pari a
12 milioni di Euro e riguarda la diffusione del sistema di protocollazione "
Iride", attualmente in uso in circa
10 dipartimenti.
Ma perchà© il servizio è così tanto costoso? Sicilia e-servizi ha previsto un costo di
1,2 milioni di Euro per il
miglioramento del software, di
4,5 milioni per l'
acquisto di alcuni computer e scanner, di
430mila Euro per l'
installazione e di
5 milioni per la
diffusione del sistema in tutti i rami dell'amministrazione.
Si tratta di cifre da capogiro, se si considera che la maggior parte dei sistemi software è
open source, ossia gratuita.
L'amministratore delegato di Sicilia e-Servizi,
Giuseppe Sajeva ha risposto alle polemiche dichiarando che la Sicilia non può essere paragonata alla Campania, poichà©, a suo parere, avrebbe molti più uffici e competenze.
Per Sajeva, inoltre, "i prezzi non sono fuori mercato, anche perchà© se la legge impone solo il protocollo informatico, noi offriremo alla Regione molti più servizi".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.