ANSO interviene pochi giorni dopo
la delibera dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha
chiuso l'accertamento aperto nei confronti di Google, un'istruttoria lunga diversi mesi aperta per verificare un
abuso di posizione dominante.
"Siamo soddisfatti che siano state pienamente accolte le soluzioni proposte da Google – dichiarano
Marco Di Maio e
Betto Liberati, presidente e vice presidente ANSO – e questo accoglimento, insieme al mancato accertamento di infrazione, confermano la nostra idea sul buon operato dell'azienda di Mountain View".
Nei giorni appena trascorsi, in diversi articoli, ANSO è stata annoverata fra coloro che avevano sostenuto l'apertura dell'istruttoria, mentre i fatti e la documentazione dimostrano il contrario.
Ecco la motivazione di queste dichiarazioni dopo il passaggio di tali notizie.
L'Associazione ha sempre dichiarato di non condividere le accuse portate avanti dalle parti avverse a Google, accogliendo la possibilità di intervenire nell'istruttoria per spiegare le proprie motivazioni.
"I giornalisti autori dei pezzi "incriminati" – redarguisce scherzosamente Betto Liberati – dimostrano di non aver letto affatto la documentazione: avrebbero compreso subito che in realtà abbiamo partecipato al market test a sostegno delle tesi di Google, fornendo il nostro punto di vista di Associazione che rappresenta gli editori di quotidiani locali online, editori che conoscono bene i servizi messi a disposizione da Google. Consigliamo a questi giornalisti di evitare ogni superficialità e di fare con più scrupolo il proprio lavoro. Intanto una rettifica dell'errore grossolano sarebbe opportuna".
ANSO coglie l'occasione dei rilievi effettuati dall'Autorità sulla
necessità di intervenire per tutelare il diritto d'autore per far notare che c'è "una crescita consistente di contenuti originali pubblicati e diffusi in rete – come osserva il presidente ANSO Marco Di Maio – che vengono poi recuperati anche su media che non operano in Internet".
E aggiunge Di Maio: "Sarebbe importante comprendere l'urgenza di mettere mano ad una riforma del settore dell'editoria, che prenda atto ufficialmente dell'esistenza del settore online e del sistema dei quotidiani locali operanti sul web. Strumenti di informazione divenuti ormai una diffusa consuetudine per milioni di italiani".
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