Gli organi Antitrust americani ed europei stanno indagando sulle nuove policy di abbonamento varate da Apple lo scorso 15 febbraio. Le indagini, per ora, sono
solo informali.
Gli organi, infatti, stanno valutando se per Apple possa profilarsi l'
ipotesi di abuso di posizione dominante nel mercato dell'editoria online.
Nelle nuove regole diffuse da Cupertino, infatti, ci sono
espliciti veti nei confronti degli editori. Quest'ultimi non possono inserire nelle loro App
alcun collegamento esterno che rimandi a servizi di abbonamento al di fuori dell'ecosistema Apple.
Va puntualizzato che, ad ogni modo,
la nuova policy è stato giudicata meno restrittiva rispetto a quelle precedenti: agli editori, infatti, è permesso vedere prodotti e contenuti al di fuori delle singole App, ad esempio sui loro siti di riferimento.
Contemporaneamente Apple chiede che
gli abbonamenti su App Store siano presenti a prezzo vantaggioso o almeno non più alto rispetto a medesime offerte su altri canali.
Insomma, Apple chiede che
gli editori non scarichino sull'utente la percentuale del 30% che finisce nelle casse di Cupertino, attraverso l'aumento
ad hoc dei prezzi dei contenuti offerti su App Store.
Il divieto di link esterni così come le restrizioni sui prezzi sono i due aspetti su cui i regolatori americani ed europei sarebbero più concentrati.
Per ora siamo ad un
livello di indagine informale, indagine che potrà essere
influenzata dall'esito di questi primi accertamenti preliminari o da eventuali cambi di policy da parte di Apple.
Prima di azioni ufficiali, quindi, occorrerà
accertare la posizione dominante di Apple nei settori interessati e una precisa p
olitica volta a sfruttrare tale posizione.
E potrebbe volerci del tempo.
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