McAfee ha annunciato i risultati di una nuova ricerca secondo cui il 41% delle organizzazioni non è ben a conoscenza o protetto contro i rischi di
sicurezza IT. Un altro 40%, inoltre, non è completamente sicuro di poter utilizzare correttamente i prodotti adeguati rimanendo esposto al rischio.
Il report
Risk and Compliance Outlook: 2011, commissionato da McAfee e condotto da
Evalueserve ha rilevato che per rispondere a queste preoccupazioni, circa la metà di tutte le aziende prevede di spendere in media il 21% in più nel 2011 per acquisire soluzioni di risk e compliance.
Complessivamente, l'indagine mostra come nel 2011 ci sia stata una forte crescita per i prodotti relativi a rischio e conformità , con la maggior parte dei CSO e altri responsabili decisionali interessati a soluzioni integrate e automatizzate, piuttosto che a soluzioni singole non integrate.
Ulteriori risultati:
- Il 41% delle imprese ha dichiarato che prevede di investire in soluzioni per il monitoraggio delle attività del database.
- Il 45% delle imprese effettua patch dei sistemi ogni settimana.
- Il 49% delle aziende ha dichiarato di provare a 'proteggere al massimo' applicando patch a qualsiasi sistema.
- L'84% degli intervistati ritiene che le proprie attività di sicurezza e operative siano impattate dalle patch out-of-cycleIl 37% non è sicuro di sapere quali risorse hanno bisogno di patch quando si materializza una nuova minaccia.
- Il 50% degli intervistati ha segnalato come siano tenuti a rispettare oltre 10 normative a livello globale.
- Il 24% delle organizzazioni spende più di 250.000 dollari l'anno per i revisori.
- La conformità è percepita come la principale fonte di spesa per il 25% dei progetti IT.
- Quando si avvicina il momento di una revisione, oltre il 40% delle organizzazioni entra in "modalità antincendio" distogliendo le risorse critiche dalle priorità strategiche.
- Il 39% non è certo di essere in grado di tradurre i rischi IT in rischi aziendali.
- Il 56% delle organizzazioni ha segnalato che l'aggiunta di una "consapevolezza delle contromisure" al proprio modello di analisi dei rischi sarebbe molto utile.
- Il 60% degli intervistati ritiene che fino al 10% dei tempi di inattività sia imputabile a modifiche non autorizzate che hanno luogo in tutto l'anno.
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