Il giudice statunitense
Denny Chin ha di fatto bocciato, ritenendolo "
non giusto, nà© adeguato e non ragionevole", l'accordo che
Google ha proposto agli editori.
Questa sentenza potrebbe essere considerata quasi storica, in quanto da questa decisione potrebbe cambiare il panorama dell'editoria digitale. Di fatto il giudice ha vietato a Google di proseguire per la sua strada e
ha aperto il mercato degli e-book anche alla concorrenza.
Secondo quanto imposto dalla sentenza,
Google non potrà sfruttare la digitalizzazione delle opere letterarie senza rispettare i diritti d'autore. Il giudice Chin ha infatti affermato che sebbene la digitalizzazione "dei libri e la creazione di una biblioteca digitale sarebbe un'iniziativa a vantaggio di molti, l'accordo in questione andrebbe troppo oltre". Quindi ha disposto che siano
i titolari dei copyright a decidere se partecipare o meno all'accordo fra Google e gli editori.
Nelle prime dichiarazioni post sentenza, Google si è dichiarata molto amareggiata dalla decisione del giudice.
Il progetto di Google consisteva in una creazione di un registro nel quale autori ed editori potessero far affluire le loro opere.
Le modalità di pagamento sarebbero state stabilite in base alle visite degli utenti online che una determinata opera avrebbe ricevuto giornalmente. Questi guadagni sarebbero andati per il
63% agli editori, e per il
37% a Google.
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