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I Beatles psicoacustici non piacciono, Emi contro Bluebit

Lo shop on line di musica bluebit.com è stato condannato a risarcire la Emi per aver venduto brani dei Beatles violando le leggi sul copyright.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 31/03/2011

Il sito americano Bluebit.com è stato condannato dal giudice Josephine Staton Tucker a risarcire la casa discografica EMI per ben un milione di dollari.
Il sito, infatti, aveva messo in vendita a soli 25 centesimi di dollaro, cioè un terzo del reale calore di mercato, tracce del repertorio dei Beatles, i diritti dei quali appartengono solo alla Emi.
Alla scoperta dei fatti la casa discografica ha deciso di dichiarare guerra alla Media Rights Technologies, la società  che gestisce Bluebit (che aveva già  venduto 37 mila file aufio) e quest'ultima per evitare un processo, molto più lungo e costoso, ha accettato di corrispondere alla EMI il risarcimento a sei zeri.
L'unica a poter diffondere on line i brani dei Beatles è la Apple attraverso la piattaforma iTunes che in breve tempo ha già  venduto cinque milioni di brani dei quattro di Liverpool.
Davanti ai giudici però Hank Risan, il titolare del sito, aveva tentato una curiosa quanto poco convincente difesa: "Sono mie creazioni sintetiche di quella serie di suoni che esprime al meglio il modo in cui credo che una particolare melodia dovrebbe essere ascoltata come performance dal vivo".
Inutile dire che le sue simulazioni psicoacustiche non abbiano affatto convinto il giudice, che infatti ha definito il suo  linguaggio "pseudosscientifico oscuro e impreciso".
Nel catalogo di Bluebit anche altri artisti come Coldplay e RadioHead

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