Il sito americano
Bluebit.com è stato condannato dal giudice Josephine Staton Tucker a risarcire la casa discografica
EMI per ben un milione di dollari.
Il sito, infatti, aveva messo in vendita a soli
25 centesimi di dollaro, cioè un terzo del reale calore di mercato, tracce del repertorio dei Beatles, i diritti dei quali appartengono solo alla Emi.
Alla scoperta dei fatti la casa discografica ha deciso di dichiarare guerra alla Media Rights Technologies, la società che gestisce Bluebit (che aveva già venduto 37 mila file aufio) e quest'ultima per evitare un processo, molto più lungo e costoso, ha accettato di corrispondere alla EMI il risarcimento a sei zeri.
L'unica a poter diffondere on line i brani dei Beatles è la
Apple attraverso la piattaforma iTunes che in breve tempo ha già venduto cinque milioni di brani dei quattro di Liverpool.
Davanti ai giudici però
Hank Risan, il titolare del sito, aveva tentato una curiosa quanto poco convincente difesa: "Sono mie creazioni sintetiche di quella serie di suoni che esprime al meglio il modo in cui credo che una particolare melodia dovrebbe essere ascoltata come performance dal vivo".
Inutile dire che le sue simulazioni psicoacustiche non abbiano affatto convinto il giudice, che infatti ha definito il suo linguaggio "pseudosscientifico oscuro e impreciso".
Nel catalogo di Bluebit anche altri artisti come
Coldplay e RadioHead
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