I cyber criminali non dormono mai.
Sono passati pochi giorni dall'annuncio della morte di
Bin Laden e già in rete sono presenti
programmi malevoli che, utilizzando l'interesse per la notizia, miravano a ottenere accessi ai PC e ai
dati personali di milioni di utenti della rete.
Secondo
Fabio Assolini, esperto di sicurezza IT di Kaspersky Lab sono già presenti sul web delle immagini, reperibili con una semplice ricerca con google, che una volta cliccate rimandono a
domini maligni.
Contemporaneamente
David Jacoby, esperto di sicurezza IT Kaspersky Lab Svezia lancia l'allarame
Facebook; sarebbe presente sul noto social network un ads che rimanda ad un presunto "
video delle torture": cliccando sul link video ci si ritrova su una pagina in cui si è invitati a lasciare un messaggio per avere maggiori informazioni.
Gli esperti
KasperskyLab informano che le minacce informatiche possono essere identificate ed eliminate tenendo un software antivirus aggiornato.
Ma la morte di Bin Laden non è il primo esempio di questa cyber criminalità : il mese di marzo è stato caratterizzato dalla creazione di siti web e link ingannevoli, da parte dei cyber criminali, che sfruttavano la tragedia avvenuta in
Giappone.
Una serie di link collegati ad "ultime notizie dal Giappone" in realtà guidava attacchi drive-by ai computer degli utenti.
Da non considerare attendibili neanche siti web o "
spam nigeriano" che richiedevano l'invio di soldi per far fronte alla distruzione del paese nipponico. Neanche la morte di
Liz Taylor è rimasta immune dallo sfruttamento da parte dei creatori di virus che hanno usato la notizia per diffondere malware. I creatori di virus sono tra l'altro sorprendentemente veloci nel reagire agli annunci di vulnerabilità .
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