Cameron e Tyler Winklevoss ci hanno provato di nuovo, ma è andata male. E' fallito anche l'ultimo tentativo messo in atto dai gemelli per far riaprire il caso contro il fondatore di Facebook.
I Winklevoss accusano l'ex compagno di università di aver rubato loro l'idea del social network, nata proprio all'epoca dei comuni studi ad Harvard, e di aver mentito sul vero valore di Facebook, sostenendo di avere diritto a
un sostanzioso risarcimento. Dopo che la prima azione legale era stata respinta, i due gemelli avevano fatto appello alla Corte Suprema di San Francisco, chiedendo di riconsiderare il maxi-rimborso di
65 milioni di dollari pattuito nel 2008.
La giuria però non ha cambiato idea e ha dato nuovamente ragione a Zuckerberg, che nega tali rivendicazioni.
«La decisione della Corte» - hanno fatto sapere i due -
«ha sbattuto la porta in faccia a una affermazione solida in base alla quale Facebook ha ottenuto l'accordo commettendo una frode».
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