
Ieri il Presidente francese
Nicolas Sarkozy ha aperto l'e-G8, il summit voluto per tentare di dare una
regolamentazione ad internet. «Non voglio cercare di controllare la Rete, ma piuttosto aprire un dialogo proficuo tra governi e gli attori di Internet. C'è una contraddizione straordinaria nel dire che Internet abolisce le frontiere e poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali», ha commentato il presidente francese.
Il summit di Parigi fa subito emergere le
divisioni tra chi difende l'idea di un Internet completamente aperto o chi invece è favorevole all'introduzione di alcuni paletti.
In merito a questo, Sarkozy ha risposto a chi lo accusava di voler
imbrigliare la Rete, specificando che la
Francia è il Paese che ha introdotto ben due leggi contro la pirateria online ed è all'avanguardia nella protezione del copyright. «A costo di essere impopolare, voglio dirvi che non potete rifiutare un minimo di regole e valori comuni. Non si può veicolare il male senza ostacoli nà© ritegno». Con la legge francese Hadopi, infatti, chi è sospettato di utilizzi illeciti di file musicali o video è ora
punito con una serie di sanzioni che possono arrivare alla disconnessione da Internet dell'intero nucleo familiare.
L'amministratore di Google, Eric Schmidt, risponde: «Prima di pensare a progetti di regolamentazione, chiediamo ai governi di studiare soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi da un punto di vista globale», poi aggiunge: «La miglior politica per un governo è dare la banda larga fissa e mobile a tutti i cittadini». Schmidt quindi è
contro interventi pubblici per la protezione del diritto d'autore. Il numero di utenti della Rete è quasi sestuplicato, passando da 360 milioni a oltre due miliardi, e l'accesso wireless è diventato importantissimo.
Il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, appoggia il discorso e punta sulla
necessità di investimenti pubblici in infrastrutture: «Il prossimo miliardo di persone che si connetteranno alla Rete non viene dagli Stati Uniti, ma dall'India, dalla Cina, dall'Africa. Avranno accesso a Wikipedia, Facebook, Twitter, e trasformeranno l'insieme della società globale».
Passando poi ai
numeri, Sarkozy sottolinea l'importanza economica di Internet: 8000 miliardi di euro di commercio online, il 3,4% del Pil in 13 Paesi (quelli del G8 più Brasile, Cina, India, Corea del Sud, Svezia), il 10% della loro crescita negli ultimi cinque anni. Tra i grandi Paesi industrializzati, l'Italia è quello in cui Internet ha servito di meno la crescita economica: solo il 12% del Pil tra il 2004 e il 2009, rispetto al 33% della Svezia, al 24% della Germania, il 23% del Regno Unito.
A conclusione dei lavori, questa sera, dovrebbe essere
approvata una dichiarazione congiunta che sarà portata ai capi di Stato e di governo per il G8 di Deauville.
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