Agcom è diventato uno degli obiettivi primari della rete di hacker Anonymous, a causa della delibera 668/2010, definita da molti come totalmente deleteria per la Libertà d'informazione.
Autore: Redazione IT tech & social
Pubblicato il: 28/06/2011
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è diventato un obiettivo primario di Anonymous, la rete di hacker più famosa di Internet, a causa della delibera 668/2010, che diventerà attiva dal 6 luglio. Nello specifico la delibera in questione permette all'Autorità di "chiudere interi siti internet anche stranieri - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - sulla base di un mero sospetto di violazione del copyright, in modo arbitrario e senza il controllo del giudice". Sempre secondo quanto stabilisce la stessa delibera, nel caso in cui venisse scoperta una presunta violazione al Diritto d'Autore, il gestore del sito avrebbe 48 ore per rimuovere il contenuto in questione. In caso contrario, dopo un contraddittorio di 5 giorni, il Garante potrebbe disporre la cancellazione dei contenuti oppure, in caso di portale straniero, l'irraggiungibilità dall'Italia.
A un primo sguardo questo disegno di legge potrebbe essere una presa di posizione concreta nella lotta alla pirateria. Ma dopo una più attenta analisi si evince che questa potrebbe diventare una pericolosa arma a doppio taglio: il limitato lasso di tempo a disposizione per le verifiche sulle segnalazioni metterà l'Agcom nella posizione di chiudere siti e spazi online sulla base di verifiche del tutto insufficienti e, soprattutto, senza il parere di un giudice o di un organo giudicante.
Ecco nello specifico cosa impone la delibera:
1. Con la delibera n. 668 2010 si definiscono i lineamenti di provvedimento concernente l'esercizio delle competenze dell'Autorità nell'attività di tutela del Diritto d'Autore sulle reti di comunicazione elettronica, che affronta le competenze della stessa autorità nel perseguimento delle violazioni del diritto d´autore nel settore della tv, di internet e delle telecomunicazioni.
2. Tale delibera prevede che attraverso un iter di circa una settimana si possa decidere la cancellazione o l´inibizione di siti web sospetti di violare il diritto d´autore.
3. Il procedimento può portare alla cancellazione dei contenuti da parte dell´authority o all´inibizione su ordine delle autorità di un determinato sito.
4. Art 2.1 della delibera: "l´Autorità ritiene quindi che rientrino nella sua attività di vigilanza ai sensi dell´art. 182 bis le violazioni del diritto d´autore perpetrate attraverso l´attività di diffusione radiotelevisiva, nonchà© attraverso le reti degli operatori di telecomunicazione, e che ad essa perciò competano le azioni di tutela del diritto d´autore sui contenuti immessi nelle reti di comunicazione elettronica (tv, reti di tlc e internet)."
5. Art 2.2 della delibera: "L´Autorità , in quanto autorità amministrativa "dotata di poteri di vigilanza", ritiene pertanto di essere legittimata ad intervenire, in un tempo ragionevole, nei riguardi dei gestori dei siti internet sui quali dovessero essere ospitati contenuti digitali coperti da copyright, senza l´autorizzazione del titolare."
6. Per i siti internet esteri è prevista l´inibizione del dominio e dell´accesso IP, in pratica non sarà possbile accedere dall´Italia a tale sito web.
7. L´utente non potrà rivolgersi a un giudice per evitare al cancellazione dei contenuti dal sito, l´intera procedura infatti è gestita dall´AGCOM, e si conclude in 5 giorni, senza interagire con l´autorità giudiziaria.
Il provvedimento chiaramente, oltre allo speciale "interesse" di Anonymous, ha trovato critiche numerose organizzazioni come Adiconsum, Agorà Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, Studio Legale Sarzana e Avaaz. 