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Indagini su NGI e Fastweb nell'operazione contro Btjunkie

NGI e Fastweb sono indagate dalla Procura di Cagliari per aver favorito l'accesso alla piattaforma multimediale pirata.

Autore: Redazione It Tech & Social

Pubblicato il: 14/07/2011

Giangiacomo Pilia, sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, ha emesso un provvedimento a indagare nei confronti di NGI e Fastweb.
Il fatto è avvenuto nell'ambito dell'operazione denominata Poisonous Dalhia messa in atto dalla Guardia di Finanza del capoluogo sardo nei confronti di Btjunkie.org, il popolare motore di ricerca di bit torrent.
Questo provvedimento a indagare può essere interpretato come un colpo di grazia al search engine nato dalle ceneri di Pirate Bay.
Secondo l'accusa NGI e Fastweb "hanno favorito l'accesso degli internauti italiani alla piattaforma multimediale pirata Btjunkie, non ottemperando all'apposito ordine di inibizione del sito".
"Per la prima volta in Italia l'Autorità  Giudiziaria ha delineato i contorni della responsabilità  degli Internet Service Provider in casi della specie" si legge nel comunicato stampa ufficiale della Guardia di Finanza.
La responsabilità  dei due ISP italiani starebbe nella loro inottemperanza, cosa che ha favorito gli utenti che volevano continuare a scaricare illegalmente file dalla rete.
"Riteniamo l'azione promossa dalla magistratura di Cagliari molto importante - ha spiegato il presidente di FIMI (Federazione dell'Industria Musicale Italiana) Enzo Mazza - per dare un segnale che l'illegalità  non può essere tollerata nà© favorita in alcun modo, soprattutto da parte di aziende che offrono servizi di telecomunicazione, il cui ruolo è determinante nel porre fine alle violazioni come previsto dalla direttiva sul commercio elettronico".



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