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Approvata la legge Levi che limita gli sconti per i libri online

La legge Levi penalizzerà  pesantemente quelle vetrine on line, come Amazon e Ibs che offrono condizioni vantaggiose sull'acquisto dei libri.

Autore: Redazione It Tech & Social

Pubblicato il: 26/07/2011

A seguito dell'approvazione della "legge Levi" che prevede il blocco degli sconti sui libri a non più del 15% del prezzo di copertina è partita su internet una petizione che invitava il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a non firmare la legge.
Gli italiani, si sa, sono un popolo di grandi scrittori ma di pessimi lettori: vuoi la mancanza di interesse verso la parola scritta vuoi anche i costi a volte spropositati di un libro, fatto sta che nel nostro paese gli scrittori sono più del doppio dei lettori.
A volte però a frenare le vendite sono anche i prezzi di copertina che variano, per un libro di buona qualità  (e per buona qualità  si intende ben scritto e ben editato), tra i 15 e i 20 euro.
Non sempre si riesce a mettere nel bilancio di una famiglia o di un giovane ben intenzionato ma mal pagato anche questa spesa.
Così molte volte si è ricorso alle librerie on line, le più celebri sono Amazon.com e Ibs.it, che, forti dei grandi numeri e forse anche delle minori spese rispetto a una libreria tradizionale, erano in grado di offrire libri scontati anche del 50%.
A limitare questo mercato delle vendite online di libri con forti sconti potrebbe intervenire dal 1° settembre una legge approvata dal Parlamento e che ha visto come primo firmatario, Ricardo Franco Levi, deputato del Partito Democratico e membro della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. Mentre relatore del testo è stato il senatore del PDL Franco Asciutti: in pratica una legge bipartisan...
Lo sconto massimo ora dovrà  essere del 15% e poco importa se i prezzi di copertina vengono preventivamente gonfiati. Solo in casi di speciali campagne promozionali si potrà  raggiungere il 25%, ma la promozione non potrà  durare più di un mese e mai sotto Natale. Alla faccia del libero mercato, quindi. 
La legge però non si riferisce esclusivamente alle vendite online, ma anche alle piccole librerie e alla grande distribuzione.
Ovviamente però l'obiettivo primario della legge è quello di ostacolare soprattutto Amazon che giunto nel nostro paese da pochi mesi, sta riscuotendo un tale successo da mettere in serio pericolo la sopravvivenza dei librai che hanno negozi reali.

taglio-agli-sconti-sui-libri-amazon-e-ibs-penalizz-1.jpgL'Aie (Associazione italiana editori) capitanata da Marco Paolillo, ha strenuamente sostenuto la legge Levi giustificando la scelta e giudicando la petizione con queste parole: "Mi sembra una petizione demagogica, e non mi stupisce che abbia successo, visto che la questione viene posta in modo sbagliato e semplicistico. Il problema è che con la liberalizzazione degli sconti molte librerie indipendenti sono costrette a chiudere, mentre la Levi va a porre un freno decisivo, che va a salvaguardare l'intero settore, che sta vivendo un momento non facile nonostante gli sconti che finora sono stati fatti senza vincoli".
Il presidente dell'Aie aggiunge: "Piuttosto, dovremmo essere preoccupati dalla scarsa diffusione della lettura nel nostro Paese...". Ma nel comunicato stampa ufficiale saluta in questo modo l'avvento della nuova legge: "Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione della legge Levi che regolamenta finalmente gli sconti sulla vendita dei libri, frutto di un lungo dibattito che ha interessato tutti i soggetti, grandi e piccoli della filiera del libro: editori, librai e distributori". E' questo il commento a caldo di Marco Polillo, presidente dell'Associazione Italiana Editori.
"La legge –
continua Polillo - migliora sostanzialmente la situazione attuale, di fatto senza controllo, attraverso una regolamentazione del mercato che, pur garantendo ai lettori la possibilità  di accedere alle varie offerte decise dagli editori sulla loro produzione, definisce in maniera certa i limiti entro cui si potranno fare le promozioni. In questo modo si è cercato di garantire in maniera sostanziale le librerie che si rivelano risorsa fondamentale per la diffusione della cultura nel nostro paese anche in un periodo di grande sofferenza economica.
taglio-agli-sconti-sui-libri-amazon-e-ibs-penalizz-2.jpgL'AIE è stata tra i primi e principali sostenitori della legge e negli ultimi due anni ha lavorato alacremente per raggiungere questo successo anche attraverso la necessaria dialettica tra tutte le parti in causa, arrivando a questa stesura che riesce a tenere conto di tutti gli interessi."
"Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento –
conclude il presidente dell'AIE - a tutti coloro che, con pazienza, tenacia e adesione, si sono fatti carico di portare a termine questo progetto di straordinaria importanza per la cultura di questo Paese,il primo luogo all'onorevole Ricardo Franco Levi, promotore dell'iniziativa". 
Il problema quindi sembra essere quello delle piccole case editrici e delle piccole librerie indipendenti che non fanno capo a uno dei grandi marchi dell'editoria italiana, le quali non sono in grado di competere con le possibilità  di "offerte speciali" fatte dalle vetrine virtuali.
Dal canto loro i librai, in una nota stampa esrpimono con queste parole la soddisfazione per l'approvazione della legge: "E' un passo molto importate per la nostra associazione e per gli attori della filiera editoriale-libraria che permetterà  finalmente alle librerie indipendenti di competere in un mercato più equilibrato per fornire in modo appropriato un prezioso e utile servizio ai cittadini. Ringraziamo, pertanto, le Istituzioni che hanno dato ascolto alla nostra voce e reso possibile questo risultato, al cui raggiungimento abbiamo lavorato con grande impegno e attenzione". Questo il commento di Paolo Pisanti, Presidente dell'Ali (l'Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia), sull'approvazione in Senato della Legge Levi riguardante la nuova disciplina sul prezzo dei libri. "La nuova legge – prosegue Pisanti - rappresenta una tappa cruciale del cammino che abbiamo intrapreso per tutelare e rafforzare il ruolo delle librerie, presidi fondamentali per la diffusione della cultura, della conoscenza e per la crescita del benessere collettivo". "La normativa, che entrerà  in vigore dal 1° settembre, regolamenterà  in maniera chiara – conclude il presidente dell'Ali - le promozioni, le vendite al dettaglio e online, quelle alle biblioteche, agli archivi e ai musei pubblici, ponendo fine alla totale deregulation che, soprattutto negli ultimi anni, ha costretto alla chiusura molte librerie indipendenti" Ma la legge proposta è tutt'altro che liberale e mette un freno a tutti, soprattutto, appunto, a chi offriva le condizioni migliori.



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