Le temperature che server e data center raggiungono possono essere sfruttate per riscaldare strutture residenziali con buon guadagno anche per l'ambiente.
Autore: Redazione IT Tech & Social
Pubblicato il: 27/07/2011
Ora che sempre più servizi sono basati sul cloud computing, oltre ai server si stanno diffondendo sempre di più anche i data center, cioè quei centri di stoccaggio dei documenti, appunto in cloud.
Chi lavora in un ufficio sa bene, soprattutto d'estate che nella sala dove si trovano questi strumenti la temperatura raggiunge spesso anche i 40-50 gradi.
A tal proposito Microsoft ha pensato, e sta studiando anche il modo migliore per mettere in atto l'idea, di utilizzare tutto questo calore per riscaldare le abitazioni.
Per prima cosa, secondo Microsoft, bisognerebbe costruire mini data center (40-400 processori) nei centri residenziali, o addirittura all'interno delle case da riscaldare: in questo modo il proprietario potrebbe risparmiare i soldi della costruzione di una struttura apposita, mentre l'utente può sfruttare la fonte di calore per riscaldare i suoi locali.
Per l'ambiente invece, ci sarebbe una minore emissione di anidride carbonica e un ridotto bisogno di condizionare gli ambienti che ospitano i data center.
Dal punto di vista economico poi, i gestori risparmierebbero intorno ai 300 euro per ogni server e considerato che un data center è composto da centinaia di server la cifra diventa notevole.