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UE: il copyright non tutela tutte le funzionalità di un software

Secondo l'avvocato generale Bot le funzionalità di un programma per elaboratore e il linguaggio di programmazione non possono essere protetti dal diritto d'autore.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 30/11/2011

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha stabilito che il copyright non copre le funzionalità  di un software e il linguaggio di programmazione.
Secondo l'avvocato generale Bot il codice sorgente di un programma può essere riprodotto, a determinate condizioni, per garantire la sua interoperabilità  con un altro programma.
Alla base della decisione della Corte c'è la causa che ha visto protagonista la società  SAS Institute, sviluppatrice del Sistema SAS, un insieme integrato di programmi che consente agli utenti di effettuare operazioni di elaborazione e di analisi di dati, in particolare di dati statistici. Il  componente centrale del sistema SAS è  denominato Base SAS. Esso permette agli utenti di scrivere ed eseguire programmi d'applicazione (detti anche «script») scritti nel linguaggio di programmazione SAS che consentono di trattare i dati. Le funzionalità  di Base SAS possono essere estese con l'uso di moduli aggiuntivi. 
I clienti della SAS, allorchà© volevano eseguire i loro programmi d'applicazione scritti in linguaggio SAS o crearne di nuovi, non avevano, in linea  di principio, altra possibilità  se non continuare a utilizzare su licenza i  moduli necessari del sistema SAS. Infatti, un cliente  che avesse voluto passare ad un altro fornitore di software sarebbe stato costretto a riscrivere in un altro linguaggio i propri programmi d'applicazione esistenti, il che richiede un investimento considerevole. 
La società  World Programming (WPL), si è resa conto della potenziale esistenza di un mercato per un software alternativo in grado di eseguire programmi d'applicazione scritti in linguaggio SAS. Essa ha pertanto creato un prodotto chiamato World Programming System (WPS). Quest'ultimo emula molte delle funzionalità  dei moduli SAS, per fare in modo che i programmi d'applicazione dei clienti eseguiti in WPS funzionino come se eseguiti nei moduli SAS. Inoltre, al fine di consentire al proprio programma di avere accesso ai dati precedentemente salvati dal cliente in formato SAS e di trattarli, la WPL ha fatto sì  che il suo programma comprenda ed interpreti tale formato di dati affinchà© sia garantita l'interoperabilità  tra i due programmi. 
A questo punto la società  SAS Institute ha avviato un'azione legale nel Regno Unito per far dichiarare che i comportamenti della WPL costituiscono una violazione del diritto d'autore sui suoi programmi per elaboratore. In tale contesto la High Court of Justice (Chancery Division), investita del ricorso in appello, ha sottoposto diverse questioni pregiudiziali alla Corte di giustizia affinchà© quest'ultima precisi la portata della protezione giuridica conferita ai programmi per elaboratore dal diritto dell'Unione e in particolare dalla direttiva 91/50/CEE 2. 

Le considerazioni della Corte

Nelle sue conclusioni l'avvocato generale, Yves Bot, ricorda preliminarmente che la protezione conferita dalla direttiva si applica a ogni forma di espressione di un programm aper elaboratore e non alle idee e ai principi che sono alla base di un qualsivoglia elemento di un programma per elaboratore. Così, l'avvocato generale ritiene che la protezione di  un programma per elaboratore si applica agli elementi letterali di tale programma – ossia il codice sorgente e il codice oggetto – ma anche a qualsiasi altro elemento che esprime la creatività  del suo autore. 
In primo luogo, relativamente alla funzionalità  di un programma per elaboratore, l'avvocato generale la definisce il complesso di possibilità  offerte da un sistema informatico. In altri termini il servizio che da esso si attende l'utilizzatore. Partendo da tale premessa, l'avvocato generale ritiene che le funzionalità  di un programma per elaboratore non siano suscettibili, in quanto tali, di essere protette dal diritto d'autore.
Le funzionalità  di un programma per elaboratore sono infatti dettate da uno scopo preciso e limitato. Al riguardo esse sono simili alle idee. àˆ questa la ragione per la quale possono esistere diversi programmi  per elaboratore che offrono le medesime funzionalità . Pertanto  ammettere che una funzionalità  di un programma per elaboratore possa, in quanto tale, essere protetta equivarrebbe ad offrire la possibilità  di monopolizzare le idee, a scapito del progresso tecnico e dello sviluppo industriale. Per contro, i mezzi per giungere a concretizzare le funzionalità  di un programma possono essere protetti dal diritto d'autore. La creatività , il know-how e l'inventiva si manifestano, infatti, nel modo in cui il programma è elaborato, nella sua scrittura.
Così la maniera in  cuisono organizzati formule e algoritmi – quale lo stile di scrittura del programma per elaboratore – è atta a rispecchiare una creazione  intellettuale propria del suo autore, che può  quindi essere protetta. L'avvocato generale ritiene quindi che, al pari di quanto avviene con qualsiasi altra operameritevole di tutela da parte del diritto d'autore, la riproduzione di una parte sostanzialedell'espressione delle funzionalità  di un programma per elaboratore può costituire una violazione del diritto d'autore.
Nella fattispecie l'avvocato generale considera che il giudice nazionale dovrà accertare  se, riproducendo le funzionalità  del Sistema SAS nel suo programma  perelaboratore, la WPL abbia ripreso una parte sostanziale degli elementi del Sistema SAS che costituisce espressione della creazione intellettuale propria della SAS Institute. 
In secondo luogo, l'avvocato generale considera che un linguaggio di programmazione non possa essere protetto in quanto tale dal diritto d'autore. Giacchà© il  linguaggio d iprogrammazione è un elemento che consente di dare istruzioni alla macchina, esso deve essere equiparato, ad esempio, al  linguaggio utilizzato dall'autore di un romanzo.  Il linguaggio  diprogrammazione è quindi il mezzo che permette di esprimersi e non l'espressione in sà©. 
Infine, l'avvocato generale fornisce alcune precisazioni sulla questione se la WPL fosse legittimataa riprodurre il codice SAS o a tradurre la forma del codice del formato di dati SAS nel  suo programma al fine di consentire l'interoperabilità  tra il sistema SAS e il suo sistema WPS. 
A tal proposito, l'avvocato generale ritiene che, un utente, titolare di una licenza per l'uso di un programma per elaboratore può, senza l'autorizzazione dell'autore, riprodurre il codice  di tale programma o tradurre la forma del codice di un formato di dati di tale programma per scrivere, nel proprio programma per elaboratore, un codice sorgente che legga e scriva taleformato di dati,  purchà© siano rispettate due condizioni:  da un lato, tale operazione deve essere assolutamente indispensabile per ottenere le informazioni necessarie all‘interoperabilità  tra gli elementi dei diversi programmi; d'altro lato, non deve avere l'effetto di consentire all'utente di ricopiare il codice del programma per elaboratore nel proprio programma, circostanza che spetterà  al giudice nazionale verificare. 



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