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Steve Jobs, l'Fbi pubblica un dossier su di lui

L'FBI rende pubblico un dossier di 191 pagine che parla di Steve Jobs. Dal report emerge che l'uomo, in passato, aveva fatto uso di droghe.

Autore: Chiara Bernasconi

Pubblicato il: 10/02/2012

Nel 1991 l'FBI aveva dovuto raccogliere informazioni sul leggendario fondatore di Apple Steve Jobs: il risultato è stato un rapporto di 191 pagine in cui si parla della controversa figura del visionario del colosso di Cupertino.
Ma perchà© mai l'FBI avrebbe dovuto raccogliere informazioni su di lui? Nel '91, l'allora Presidente degli Stati Uniti George Bush senior aveva pensato a Steve Jobs come componente del President's Export Council: prima di affidargli tale incarico, voleva però essere certo di aver individuato la persona giusta e così aveva chiesto all'FBI di svolgere qualche indagine.
Il report, contenente opinioni interessanti espresse da amici, colleghi ed ex-amici di Jobs, è ora divenuto di dominio pubblico.
Da esso emerge un figura complessa, certamente piena di talento e di leadership, ma allo stesso tempo segnata da tratti caratteriali non proprio limpidi: c'è chi lo ha definito "un bugiardo, non completamente schietto e onesto, capace di traviare la verità  e distorcere la realtà  pur di raggiungere i propri obiettivi".
Dall'indagine si evincono inoltre altri tratti oscuri di Jobs, come l'abuso di droghe in gioventù (Lsd e marijuana), da lui stesso ammesso, e il rifiuto iniziale di aiutare la figlia avuta da una compagna di scuola.

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