A seguito della pubblicazione dei risultati finanziari relativi al terzo trimestre 2011 che hanno registrato una perdita netta di circa 2 miliardi di euro,
Sony ha deciso di licenziare
10mila dipendenti a livello mondiale, pari al 6% della propria forza lavoro.
Circa la metà dei tagli è previsto nelle attività chimiche e nel settore LCD di piccole e medie dimensioni.
A fine marzo 2011,
Sony contava 168.200 dipendenti. Nel dicembre 2008 c'era già stato un primo piano di tagli per 16.000 posti di lavoro e la chiusura di 5 dei nove impianti di produzione delle tv, in seguito alla crisi derivata dal crack Lehman Brothers.
Le vendite sono calate del 17,4% e questo dato, unito al fatto che ormai sono già quattro anni che la società è costretta ad affrontare una forte crisi economica, ha portato
Kazuo Hirai, recentemente messo a capo del gruppo, alla decisione di mandare a casa un così gran numerdo di lavoratori.
La ristrutturazione del gruppo d'altronde non è una sorpresa. All'inizio di quest'anno, i dirigenti della Sony, infatti, hanno sostituito l'ex CEO Howard Stringer con Kazuo Hirai, in precedenza responsabile del settore videogiochi ed elettronica di consumo. All'arrivo, il nuovo Ceo aveva subito avvertito che presto sarebbero dovute essere prese "decisioni difficili che implicano anche licenziamenti".
Tuttavia i tagli colpiranno anche l'ex Stringer e altri sei top executive, che inviatati ad assurmersi le loro responsabilità hanno annunciato che rinunceranno ai loro ricchi bonus.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.