Dopo che il Dipartimento di Giustizia statunitense ha accusato alcuni dei principali
editori mondiali di essersi accordati con
Apple per tenere artificialmente alto il prezzo degli
e-book, alcuni di essi hanno accettato di sottoscrivere un accordo riparatore.
Si tratta dei gruppi editoriali
HarperCollins, Simon & Schuster e Hachette.
I tre gruppi editoriali, insieme a Macmillan e Penguin, erano accusati di essersi accordati con Apple per adottare il cosiddeto "modello agenzia", in cui il prezzo dei libri è fissato dall'editore, e il rivenditore (in questo caso Apple) riceve una percentuale prefissata. Questo avrebbe permesso di mantenere alto il prezzo degli ebook indipendentemente dal mercato.
L'accordo con i giudici prevede che per due anni i tre editori non adotteranno il modello agenzia, permettendo ai rivenditori di fissare il prezzo in modo indipendente.
L'accordo ha suscitato reazioni negative presso i rivenditori come Barnes & Noble, i quali ritengono che lasciare libero ilprezzo degli ebook consenta all'operatore più forte, in questo caso Amazon, di effettuare una politica di dumping, vendendo i libri sottocosto per eliminare la concorrenza.
Il giudice ha però replicato che, anche se le accuse contro Amazon fossero corrette, accordi di cartello come quello tra Apple e gli editori sono proibiti dalla legge.
Tuttavia Apple, Macmillan e Penguin si sono rifiutati di sottoscrivere l'accordo, e preferiscono affrontare un processo per dimostrare la correttezza delle proprie azioni. L'inizio del dibattimento è stato fissato per il giugno 2013.
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