Emma Watson ha sostituito
Heidi Klum nel ruolo di celebrità più pericolosa da ricercare online nel 2012 secondo
McAfee. Per il sesto anno consecutivo, McAfee ha analizzato i risultati delle ricerche effettuate sul Web sui personaggi più famosi della cultura popolare alla ricerca dei più pericolosi, tra attori di
Hollywood, politici, atleti, musicisti, comici e personaggi pubblici.
Lo studio
McAfee Most Dangerous Celebrities ha scoperto che le donne sono più pericolose rispetto agli uomini con
Jessica Biel al secondo posto e
Eva Mendes al terzo.
Le donne Latine, poi, hanno infuocato la classifica, occupando saldamente cinque dei primi dieci posti. Dopo la Mendes,
Selena Gomez, Shakira e Salma Hayek occupano rispettivamente il quarto, settimo e nono posto, mentre Sofia Vergara conclude la top 10.
Il comico
Jimmy Kimmel è l'unico maschio all'interno della top 20 di quest'anno. Spesso i criminali informatici sfruttano le tendenze più in voga e i nomi delle celebrità più popolari per attirare le persone verso siti che in realtà nascondono software dannoso e che sono stati progettati
per rubare password e informazioni personali.
Chiunque cerchi i video o le immagini più recenti, potrebbe ritrovarsi con un computer carico di malware invece che di foto o altri contenuti. I risultati più pericolosi di quest'anno erano associati alla ricerca del nome delle celebrità con "download gratuiti" e "foto nuda".
"Oggi le celebrità sembrano a portata di mano, le persone si aspettano di poter trovare su internet le ultime foto, i video, i tweets, e le informazioni dell'ultima ora dei loro beniamini. Il materiale è disponibile e facilmente accessibile e l'interazione sempre più elevata, per questo sempre più spesso le persone fanno click su un link senza pensare ai rischi", ha dichiarato
Paula Greve, direttore della ricerca sulla sicurezza Web di McAfee.
"Parallelamente all'aumento delle aspettative di chi effettua le ricerche, è cresciuto anche il livello e la sofisticatezza degli autori malware nel creare malvertising, minacce in grado di sfruttare il browser all'insaputa degli utenti, o mascherare URL dannosi all'interno degli URL abbreviati."
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