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UK, per salvare il cartaceo si tassano i giornali online

Il vicedirettore del quotidiano "The Guardian", David Leigh, propone di tassare i giornali online per poter così salvare la carta stampata.

Autore: Chiara Bernasconi

Pubblicato il: 26/09/2012

“Il giorno in cui tutti i giornali saranno obbligati ad interrompere le attività di stampa, sarà un disastro per la democrazia. I proventi dalla pubblicità sul web vanno a coprire solo una minima parte dei costi necessari per un giornalismo di qualità; il rischio è che in futuro ci ritroveremo con la timida BBC da una parte e con semplice immondizia di superficie dall'altra”. Sono queste le parole utilizzate da David Leigh, attuale vicedirettore del quotidiano britannico “The Guardian”, in un recente editoriale.
Sono comunque in molti a pensare che l'informazione via web rappresenti una minaccia incombente per la carta stampata.
Leigh ha poi così aggiunto: “I nostri consumatori non sono affatto disposti a pagare per l'informazione su Internet, ma pagano per la loro connessione in banda larga”.
Nell'editoriale viene inoltre proposto di introdurre una tassa di 2 sterline sui singoli abbonamenti per la banda larga, per poi istituire un fondo da destinare ai vari quotidiani a seconda del numero dei lettori.
Secondo Leigh “Altri giornali, come lo Scotsman e lo Yorkshire Post, potrebbero ricevere una trasfusione salva-vita da 4 a 8 milioni di sterline”.
Gli osservatori, però, non hanno apprezzato l'idea, affermando che quoridiani già molto ricchi di loro come “The Daily Main o The Sun” potrebbero accaparrarsi cifre intercorrenti tra i 50 e i 100 milioni di sterline.

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