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Google: per l'UE servono nuove regole sulla privacy

I garanti UE chiedono a Google di rendere conforme alla Direttiva sulla protezione dei dati personali le nuove regole circa la privacy.

Autore: Chiara Bernasconi

Pubblicato il: 16/10/2012

I garanti UE, attraverso una lettera, chiedono a Google di rendere conforme alla Direttiva sulla protezione dei dati personali le nuove regole circa la privacy, operative dallo scorso marzo.   
La privacy policy adottata da Google, infatti, permette a Big G di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano i servizi di Mountain View, come per esempio YouTube, Google Maps o Gmail.
La lettera, sottoscritta dai presidenti di tutte le autorità per la protezione dei dati personali dell’UE, Italia inclusa, esprime le preoccupazioni emerse nei mesi scorsi circa i possibili rischi per la privacy degli utenti europei derivanti dall’attività di combinazione dei dati.
Le autorità chiedono a Google di adottare rapidamente una serie di garanzie volte a tutelare la privacy degli utenti.
Nello specifico, Big G dovrebbe inserire informative sulla privacy all’interno dei singoli prodotti, anche attraverso dispositivi di tipo informatico, fornire informazioni accurate riguardanti i dati più a rischio e adattare le informative alle tecnologie mobili.
Infine, il colosso di Mountain View dovrebbe chiarire agli utenti le finalità e le modalità di combinazione dei dati tratti da vari servizi forniti e mettere a punto strumenti utili agli utenti per effettuare un più stretto controllo sui dati personali.
L’Autorità Garante italiana sta seguendo con attenzione gli sviluppi della questione.
Antonello Soro, presidente dell’Autorità italiana, ha così dichiarato: “Google tratta i dati di milioni di utenti sparsi nel mondo i quali non sempre sono consapevoli dell’uso che viene fatto delle loro informazioni personali. Per questo è indispensabile che operi in modo corretto e nel rispetto dei diritti fondamentali, così come riconosciuti dall’Unione europea. L’azione coordinata delle Autorità europee svolta nei confronti di Google rappresenta in questo senso un messaggio importante ai grandi colossi della rete affinché accettino la sfida di una nuova policy più responsabile e attenta alla dignità delle persone”.

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