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Il progresso tecnologico non giova all'intelligenza

Un recente studio rivela che il progresso tecnologico non ha giovato all’intelligenza umana.

Autore: Chiara Bernasconi

Pubblicato il: 14/11/2012

Il progresso tecnologico non ha giovato all’intelligenza umana, anzi: sembra proprio che l’uomo del giorno d’oggi sia più stupido che in passato.
Una ricerca condotta dai ricercatori della Stanford University e pubblicata dalla rivista “Trends in Genetics”, infatti, rivela che gli esseri umani stanno perdendo gradualmente la loro intelligenza.
Gerald Crabtree, uno degli autori dello studio, ha così commentato, a riguardo: “Lo sviluppo delle nostre abilità intellettuali e l’ottimizzazione di migliaia di geni legati all’intelligenza, probabilmente si è verificato in alcuni gruppi di individui che vivevano prima dell’epoca in cui i nostri antenati sono comparsi in Africa”.
Da quel momento in poi, però, sembra che l’intelligenza umana abbia intrapreso un declino, causato dalla perdita della pressione evoluzionistica a essere più brillanti e a ingegnarsi per sopravvivere.
Una volta raggiunte condizioni di vita più stabili e sicure, è venuta meno l’esigenza di mantenere ben attivi i geni legati all’intelligenza, ossia una quantità di geni che va dai duemila ai cinquemila.
Sono subito state mosse alcune critiche allo studio, tra le quali la principale è quella secondo la quale non sarebbero le facoltà intellettive a essere diminuite, bensì vi sarebbe stata una diversificazione delle capacità, come quelle spaziali, per esempio, di cui l’uomo necessitava nei millenni scorsi ma che al giorno d’oggi sono state automatizzate e quindi non più così necessarie.

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