L’
Unione Europea è intenzionata a stringere una
rete di sicurezza per i minori esposti ai
pericoli della Rete, come
cyberbullismo e pedopornografia.
Si stima infatti che il 15% dei ragazzi
tra i 10 e i 17 anni riceve qualche tipo di
proposta sessuale e il 34% si imbatte in contenuti di
cybersex senza averli mai cercati.
La riunione plenaria del
Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza una relazione riguardante la “tutela dei minori nel mondo digitale”, preparata dal deputato
Silvia Costa e nella quale si richiede un maggior coordinamento tra gli strati membri e che “la responsabilità sulla tutela dei minori a fronte di cyber-reati sia presidiata dalle forze dell’ordine”.
Silvia Costa, ha così dichiarato: “La penetrazione di Internet tra i bambini e gli adolescenti europei è cresciuta in misura esponenziale, con una velocità che supera la capacità del legislatore, tanto nazionale che europeo, di stare al passo con le problematiche che essa pone”.
Per l’eurodeputato, occorre collocare
i diritti dei bambini come tema trasversale in tutte le politiche UE. Secondo
Andrea Zanoni di
Idv “l’Europa sta facendo tanto, ma ci vuole più coerenza generale e strumenti precisi per evitare che i bambini diventino vittime e non fruitori dei nuovi media”.
Dal canto suo,
Marco Scurria del
Pdl ritiene che, attraverso l’approvazione del rapporto, “abbiamo posto le basi per adottare una metodologia più efficace, volta a contrastare la diffusione di materiale illecito su internet attraverso il potenziamento degli attuali meccanismi interni, come le hotlines nazionali, per aiutare gli adolescenti in difficoltà, e gli alert per i genitori”.
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