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Microsoft accusa Google di "barare" sui risultati

Un apposito sito accusa Google di imbrogliare chi frequenta il suo motore di ricerca, fornendo solo gli indirizzi di chi ha pagato

Autore: redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 05/12/2012

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Microsoft, che da tempo cerca di infrangere la posizione dominante di Google nel campo dei motori di ricerca, lancia contro il rivale un attacco violento.
In un sito appositamente creato, "Scroogled", Microsoft sostiene che i risultati di Google Shopping, il motore di ricerca di Google dedicato agli acquisti, sono completamente falsati, poiché Google fa apparire unicamente i risultati dei clienti paganti.
La parola "scroogled" (inventata, per quanto ne sappiamo, dallo scrittore Cory Doctorow nel 2007) è una fusione dei termini "Google" e "screwed", e significa perciò "fregati da Google".
Le reazioni alla campagna di Microsoft non sono state tutte positive: c'è chi ha fatto notare che anche Bing, il motore di ricerca di Microsoft, altera i propri risultati per favorire gli inserzionisti.
Tuttavia Bing ha rincarato la dose, e in un post sul proprio blog ha sostenuto che il silenzio di Google (che si è limitata a tessere le lodi del proprio servizio, ignorando le accuse) equivale a un'ammissione di colpevolezza.
Ha inoltre sostenuto che c'è un enorme differenza nel limitarsi a modificare l'ordine dei risultati per favorire gli inserzionisti, come fa Bing, e a escludere completamente chi non paga, come farebbe Google secondo le accuse documentate in Scroogled.
Google resta di gran lunga il motore di ricerca più usato. Nello scorso luglio risultava avere il 66,8% del mercato, contro il 15,7% di Bing.

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