L'
Autorità Garante della Privacy italiana indaga su
Skype, il servizio di telefonia e messagistica via Internet attualmente di proprietà di
Microsoft.
L'indagine è volta a verificare se il servizio rispetti le
norme italiane sulla privacy.
Tutto è nato dalla protesta di un utente italiano, che ha chiesto notizie a Skype sulla possibilità di
cancellare il proprio account, e al quale è stato risposto che la cancellazione solo indicando
mese e anno di creazione dell'account stesso, un dado che molto probabilmente l'utente medio non è in grado di fornire.
In particolare, il Garante ha chiesto a Skype di "fornire ogni elemento utile a valutare le modalità del trattamento dei dati degli utenti che intendano cancellare il proprio account Skype, specificando in particolare
quali dati vengano conservati, per quanto tempo e con quali finalità", nonché di "indicare se, a seguito della recente
acquisizione della società da parte di Microsoft, vi sia stata una
condivisione dei dati degli utenti di Skype tra le due società e, in tale eventualità, di indicare presso quale soggetto siano
archiviati i relativi dati personali nonché le procedure adottate per consentire agli interessati di esercitare i propri
diritti di accesso e cancellazione dell'account.
Skype ha tempo
fino a oggi per rispondere. Ancora non è noto quali provvedimenti potrebbe prendere il Garante in caso di risposta insoddisfacente,
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