Alcune recenti stime rivelano che
la dipendenza dal web sta crescendo soprattutto fra gli
studenti di età compresa tra gli 11 e i 16 anni.
Nello specifico sarebbero
240mila i giovani che passano mediamente
più di 3 ore al giorno davanti al computer. Ciò porta inevitabilmente alla
diffusione di disturbi gravi quali la
sindrome di Hikikomori, una sorta di “
isolamento sociale”, prima presente solo in Giappone.
A segnalare la problematica è la
Fnomceo, la federazione italiana degli ordini dei medici sul suo sito istituzionale. La sindrome di
Hikikomori è una dipendenza che si traduce in un
isolamento sociale, caratterizzato dalla costante presenza sul computer dall'uscita di scuola fino a tarda notte. T
ale patologia, nata in Giappone nella seconda metà degli anni Ottanta, si è diffusa anche in Europa e Stati Uniti negli ultimi anni.
I ragazzi affetti da questa malattia hanno come unico amico il computer e sono soliti trascorrere
circa 10-12 ore al giorno in una dimensione di tipo virtuale.
Fnomceo lancia un vero e proprio allarme: “Le istituzioni italiane non sembrano preoccuparsi ed è un limite evidente, giacché la realtà sociale è fatta anche e soprattutto di queste problematiche, con un'espansione clinica che valutiamo quotidianamente. Questi adolescenti il più delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, confermando che frequentano l'ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale. Si tratta di una delle forme emergenti di dipendenza che spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. Va affrontata e prevenuta innanzitutto attraverso la conoscenza del fenomeno che è ancora sottaciuto”.
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