Un tribunale franecse ha stabilito che
Twitter dovrà
fornire i dati personali degli autori di messaggi di tipo razzista o
anti-semita pubblicati sul celebre social network al fine di favorire la loro identificazione.
La sentenza giunge al termine di una vera e propria
azione legale promossa nel mese d’ottobre scorso da un’organizzazione anti-razzista, la quale sosteneva che numerosi tweet
violavano le leggi francesi che proibiscono l’
istigazione all’odio razziale.
Nel mese di ottobre 2012, infatti, sulla piattaforma erano apparsi parecchi messaggi che
sbeffeggiavano gli ebrei utilizzando anche
toni volgari o violenti, etichettati con questi hashtag:
#unbonjuif (un buon ebreo) e
#unjuifmort (un ebreo morto).
Il sito di microblogging aveva fatto ritirare immediatamente i tweet, ma nei giorni successivi erano apparse altre parole come
#UnBuonNero, #SeMioFiglioFosseGay, #SeMiaFigliaPortasseUnNeroaCasa e #SefossiNazista.
Le associazioni contro il razzismo, indignate, hanno chiesto di identificare gli autori così da poterli portare in tribunale.
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