Dopo il recente
viaggio in Corea del Nord del numero uno di
Google,
Eric Schmidt,
Big G ha deciso di pubblicare una mappa del Paese, grazie a “
Map Maker” e ai dati forniti dagli utenti.
In questo modo, per la prima volta si rompe il “muro” che ha isolato per decenni la Corea del Nord dal resto del Mondo.
Google Maps offre così una mappa dettagliata di
Pyongyang, con scuole, ospedali e fermate della metropolitana.
Le informazioni si diradano man mano che ci si allontana dalla capitale, ma è possibile scorgere altre cittadine, piccoli villaggi e altre aree grigie che potrebbero essere nientemeno che i
gulag, i
campi di rieducazione del regime.
Allo stato attuale, nessuno sa quante persone vivano in questi campi in Corea del Nord: le autorità hanno infatti sempre
negato l’esistenza di centri con caratteristiche del tutto simili ai campi di concentramento conosciuti dall’Europa.
Si pensa però che in alcuni vivano
tra le 100 e le 200mila persone.
Centinaia di oppositori politici, artisti, intellettuali, dissidenti e intere famiglie che hanno tentato la fuga in Corea del Sud vivono in questi gulag sui quali da oggi possono interrogarsi miliardi di utenti di Google Maps.
Un recente rapporto rivela inoltre che
il 40% dei prigionieri muore a causa delle pessime condizioni igieniche e per i cibi avariati, nonché per via delle torture da parte delle guardie.
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