Facebook è nuovamente al centro di una
diatriba legale. Questa volta a causa del celebre tasto “
Mi piace”.
Uno studio legale olandese ritiene infatti che il pulsante, cliccato quotidianamente da un miliardo di persone, potrebbe non essere frutto della mente di
Mark Zuckerberg.
All’inizio degli anni 2000, infatti, un programmatore di nome
Joannes Everardus Jozef Van Der Meer aveva depositato dei “patent” con i medesimi meccanismi del social network blu, registrandolo con il nome “
surfbook”.
I familiari dell’uomo, deceduto nel 2004, attraverso lo studio legale stanno tentando di dimostrare che
Zuckerberg fosse a conoscenza del progetto e del funzionamento.
Il brevetto di Van Der Meer era stato registrato con numero
6,415,316, così come il
dominio surfbook.com, senza però utilizzarlo in alcun modo.
Secondo la famiglia del programmatore, le sue idee possono senza dubbio aver dato dei suggerimenti a Zuckerberg.
Rembrandt, agenzia olandese che si occupa di copyright e brevetti ha perciò depositato un documento in cui si chiede il riconoscimento del pulsante “
Mi piace” alla famiglia dello scomparso Van Der Meer,
estendendone inoltre la paternità fino al 2021. Quale sarà la conclusione della vicenda? Qualcuno ipotizza un
indennizzo economico sostanzioso per la famiglia Van Der Meer e la chiusura del caso, ma non è detto.
Non resta che attendere i prossimi giorni per capire quali saranno i risvolti.
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