È stato raggiunto un
accordo tra STMicrolectronics ed Ericsson che porterà alla chiusura della
joint-venture St-Ericsson attraverso la
suddivisione di alcune linee di prodotto e dei dipendenti e lo
smantellamento di altre attività.
Si stima che lo smantellamento e la ristrutturazione della attività porteranno a un
costo compreso tra i 350 e i 450 milioni di dollari in contanti, cifra che comunque è
inferiore ai 500 milioni di dollari previsti a metà gennaio scorso.
Dal canto suo, Ericsson ha dichiarato di aver
effettuato accantonamenti per 3,3 miliardi di corone svedesi, pari a
515,74 milioni di dollari.
Nel frattempo, il titolo di STM ha segnato, a
Piazza Affari, un
rialzo del 3% a 6,03 Euro, mentre Ericsson, A Stoccolma, è in
ribasso dell’1,7%.
In virtù dell’accordo raggiunto, Ericsson potrà
mantenere circa 1800 dipendenti tra Svezia, Germania, India e Cina e subentrerà nella progettazione, nello sviluppo e nella vendita della linea di prodotti di chip sottili 4G.
A STMicro resteranno
gli altri prodotti ST-Ericsson esistenti e alcuni impianti di assemblaggio e collaudo. L’azienda assumerà inoltre
circa 950 dipendenti, distribuiti principalmente tra Francia e Italia.
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