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LinkedIn cancella i profili di escort e prostitute

LinkedIn bandisce prostitute ed escort. La decisione si è resa necessaria perché in alcuni Paesi in cui l’azienda opera la prostituzione è legale, come per esempio in Olanda.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 15/05/2013

Prostitute ed escort sono state bandite dal social network LinkedIn: le protagoniste del sesso dovranno perciò utilizzare un’altra piattaforma per promuovere il loro business.
Il celebre social network dedicato al mondo del lavoro, infatti, ha aggiunto una clausola nelle sue condizioni di utilizzo che invita i suoi iscritti a non creare profili o pubblicare contenuti che promuovano servizi di escort e prostituzione. E tutto ciò anche se nel proprio Paese queste attività dovessero comunque essere legali.
Da LinkedIn fanno inoltre sapere che la società ha sempre proibito ai  propri iscritti di svolgere attività contrarie alla legge.
Questa ulteriore decisione si è resa assolutamente necessaria perché in alcuni Paesi in cui l’azienda opera, la prostituzione è legale, come per esempio in Olanda.
Del resto anche rivali come Facebook bandiscono attività a luci rosse: il social network di Mark Zuckerberg, infatti, invita i propri iscritti a non utilizzare la piattaforma per scopi illegali ma anche per pubblicare contenuti pornografici o per utilizzare applicazioni di terzi con contenuti correlati a servizi di incontri.

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