Secondo quanto affermato in uno studio svolto dal network
SamKnows per conto dell’
Unione Europea, nel vecchio continente
la banda larga è molto lenta e la maggior parte degli utenti non ottiene la velocità di connessione per cui paga realmente.
Attraverso una speciale “white box” in grado di rilevare i dati di connessione e installata
nelle case di oltre 9014 utenti in vari Paesi Europei, si è appurato che i consumatori ottengono mediamente solo il 74 % della banda in download per cui pagano.
Se invece si considera il solo upload, abbiamo un
88%.
Il risultato è ottenuto dalla media dei diversi tipi di connessione, con quella in assoluto più lenta rappresentata dal
doppino in rame (DSL), che assicura solo al 63,3 % dei propri utenti di ottenere la banda massima.
Se si considerano le connessioni su fibra, la media sale all’84,4%, dato che si impenna ancor di più nel caso delle connessioni via cavo, che da noi però non esistono (91,4 %).
Dallo studio si evince inoltre che
la situazione peggiora ulteriormente durante le ore di punta a causa dei provider che effettuano il cosiddetto overbooking. Nello specifico si tratta di una pratica diffusissima che consente ai provider di massimizzare i guadagni, contando sul fatto che anche nelle ore di punta è quasi impossibile che sia connesso il 100% degli utenti.
Ciò porterebbe a una vera e propria paralisi della rete.
Neelie Kroes, commissaria UE all’agenda digitale, ha così dichiarato: “Si tratta del primo caso in cui la differenza fra la velocità pubblicizzata e quella reale della banda larga viene confermata attraverso dati affidabili e comparabili. Questa tipologia di dati serve ai consumatori perché possano fare delle scelte consapevoli ed è per questo che l’esercizio verrà ripetuto”.
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