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Viber attaccata da hacker siriani

Il gruppo di hacker Syrian Electronic Army ha deciso di attaccare anche il sito web di Viber, compiendo un defacing della sezione dedicata al supporto tecnico e pubblicato alcune informazioni contenute in un database.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 24/07/2013

Il gruppo di hacker Syrian Electronic Army, che appoggia il regime di Bashar al-Assad, dopo aver colpito diversi account Twitter e il servizio di messaging Tango, ha deciso di attaccare anche il sito web di Viber, la celebre applicazione VoIP che consente di effettuare chiamate audio e video gratuitamente.
Nello specifico, gli hacker avrebbero compiuto un defacing della sezione dedicata al supporto tecnico e pubblicato alcune informazioni contenute in un database.
Da Viber giungono però delle rassicurazioni circa il fatto che i dati sensibili non siano stati esposti.
Il Syrian Electronic Arm ha lanciato un messaggio per gli utenti avvisandoli del pericolo che corrono utilizzando il servizio, poiché, secondo il gruppo “Viber vi spia e vi traccia”. La motivazione? L’azienda sviluppa l’applicazione in Israele, Paese da sempre “nemico” della Siria.
Uno screenshot, infine, mostra l’elenco di alcune informazioni memorizzate in un database, tra cui numero di telefono, paese, indirizzo IP, sistema operativo, versione del software e data di registrazione.
Dal canto suo, Viber ha negato qualsiasi coinvolgimento con il governo israeliano, considerando le affermazioni degli hacker siriani come bizzarre teorie cospirative.
L’azienda ha inoltre scoperto che l’accesso al pannello di amministrazione del sito di supporto è stato ottenuto grazie all’aiuto involontario di un dipendente, caduto vittima di un attacco di phishing.
Tutte le informazioni riservate (contenuto dei messaggi, rubrica, ecc.) sono al sicuro, in quanto memorizzate su un sistema separato.
Viber adotterà comunque tutte le misure tecniche necessarie per evitare il ripetersi di una situazione così spiacevole.

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