Edward Snowden torna a farsi sentire.
La talpa dello scandalo
Datagate, che attualmente si troverebbe in una località segreta della Russia, avrebbe procurato
50mila nuovi documenti, ripresi poi dal sito investigativo
ProPublica, dal
New York Times e dal Guardian, che hanno collaborato per diffondere questo nuovo scoop.
Nello specifico, la
National Security Agency americana (Nsa), secondo quanto rivelato da Snowden, sarebbe in grado di violare la privacy e quindi di bypassare qualsiasi sistema criptato.
Il programma in questione si chiamerebbe
Bullrun (nome in codice, lo stesso con cui venne chiamata, nel 1861, una delle battaglie nella guerra di secessione negli Stati Uniti) e necessita di un livello di autorizzazione altissimo per il suo utilizzo.
Secondo gli esperti, Bullrun va maneggiato con cura poiché sarebbe in grado di mettere a rischio l’intero tessuto di internet.
Dal 2000 la Nsa lavora segretamente a questi procedimenti anticriptaggio.
Da quel momento è partita una serie di movimenti nell’ombra che ha portato la stessa agenzia a stanziare cifre sui 250 milioni di dollari l’anno per poter poi aggirare l’ostacolo.
L’investimento ha evidentemente dato i suoi frutti, poiché la
Nsa è riuscita a intrufolarsi persino in
Google, spostando poi il proprio obiettivo su
Facebook e Microsoft.
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