Alcune indiscrezioni rivelano che la
free-trade zone di Shangai, approvata nello scorso mese di agosto, consentirà l’
accesso ai social network e ad altri siti proibiti alla popolazione cinese.
La free-trade zone di Shangai era stata pensata per
incentivare la competitività e per far sì che gli stranieri ivi residenti e lavoranti possano sentirsi “a casa”.
La free-trade zone di Shanghai consentirà inoltre alle aziende di telecomunicazioni straniere di competere contro quelle statali.
Nel paese asiatico, social network quali Facebook e Twitter sono oscurati dal 2009 per paura che il contenuto dei social network possa incitare ribellioni politiche o sociali tali da mettere in pericolo il potere del partito Comunista. Il sito web del celebre quotidiano “
The New York Times”, invece, è stato bandito lo scorso anno dopo che il giornale americano aveva pubblicato dei documenti finanziari riguardanti dei parenti dell'ex premier cinese
Wen Jiabao, che controllavano
beni per oltre 2,7 miliardi di dollari (quasi 2 miliardi di Euro).
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