La
Commissione europea ha lanciato l’iniziativa
Opening up Education.
Si tratta di un piano per sostenere l’innovazione e lo sviluppo di competenze digitali nelle scuole e nelle università comunitarie, promosso congiuntamente da
Androulla Vassiliou, commissaria per l’Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù e da
Neelie Kroes, vicepresidente e responsabile per l’
Agenda digitale.
Si stima che nell’UE, oltre il 60% dei bambini di 9 anni
frequenti istituti scolastici ancora privi di tecnologia digitale moderna, cioè non ancora dotati di banda larga veloce ed elevata “connettività”, sito web, posta elettronica, LAN, o ambiente di apprendimento virtuale.
Soltanto poco più della metà dei 16enni può
usufruire di scuole altamente digitalizzate, mentre il 20% degli studenti che frequentano la scuola secondaria non ha mai o quasi utilizzato un pc durante le lezioni.
Il 50-80% degli studenti europei, inoltre, non impiega libri di testo digitali, software di esercizi, sistemi broadcast/podcast, o giochi didattici.
Occorre inoltre ricordare che la maggior parte degli insegnanti
non si considerata preparata e competente per poter utilizzare le tecnologie digitali e successivamente insegnarle agli alunni.
In Lettonia, Lituania e Repubblica Ceca, chi studia ha maggiore probabilità di disporre di un accesso ad Internet a scuola, in una misura doppia rispetto agli scolari di Grecia e Croazia.
Nei prossimi 10 anni si prevede un aumento del numero degli studenti universitari: gli atenei dovranno così iniziare ad attrezzarsi adeguatamente per poter fornire l’istruzione necessaria, combinando corsi in aula e corsi MOOC, aperti e di massa, via Internet.
Opening up Education nasce dunque per affrontare sul piano comunitario questi limiti e
rafforzare un’istruzione di qualità in modo da favorire la creazione delle competenze digitali che entro il 2020 saranno necessarie nel 90% dei posti di lavoro.
L’iniziativa della Commissione europea prevede anche il nuovo sito web
Open Education Europa per consentire a studenti, operatori del settore e agli istituti scolastici e universitari di condividere risorse educative aperte e liberamente utilizzabili.
Neelie Kroes ha così dichiarato: “Il mio sogno è avere solo aule digitali entro il 2020. L’istruzione deve rimanere in contatto con la realtà, non può costituire un universo parallelo. I giovani vogliono utilizzare le tecnologie digitali in ogni aspetto della propria vita. Necessitano di competenze digitali per ottenere posti di lavoro. Tutte le nostre scuole e università, non solo alcune di esse, devono rispecchiare questa realtà”.
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