Il suo nome è "
Anche io ho qualcosa da dire" ed è un progetto fortemente
voluto dal generale Umberto Rapetto, ex comandante del
Gat Nucleo Speciale Frodi Telematiche della Gdf, ora direttore delle Iniziative e dei Progetti Speciali di
Telecom Italia.
L’iniziativa partirà da Genova, dalla
scuola Diaz dove, nel 2001, sono rimasti vittime alcuni giovani manifestanti contro il G8.
Gli organizzatori hanno così commentato: “Non si è trattato di una scelta casuale, ma ben determinata, ragionata perché la Diaz non costituisca più un doloroso punto di arrivo di una brutta pagina delle cronache, ma diventi la base di partenza per il decollo di qualcosa di straordinariamente bello. La Diaz è sede dell'Istituto Pertini... il buon Sandro Pertini, l'indimenticato Presidente di tutti gli Italiani, non disdegnerà di seguire tutto il progetto fumando la sua immancabile pipa”.
I testimonial del progetto sono volti noti come per esempio
Antonello Venditti e Vauro, che su
Facebook e sul sito
www.tutelaminorionline.it ne hanno sottolineato l'importanza, dispensando volentieri qualche consiglio per un uso più ragionevole di Internet e delle nuove tecnologie.
Nei prossimi mesi, l’iniziativa sarà ospitata nelle città di
Catanzaro, Bari e Trento. Il progetto prevede il coinvolgimento di esperti e persone interessate a dare un contributo per la soluzione del problema sicurezza nel web per i giovani. In scuole, auditorium, sale conferenze, palestre e cinema, saranno realizzati incontri e confronti su temi specifici inerenti.
L’obiettivo è quello di avere "
una Rete più sicura e più accessibile per tutti". La cerimonia di apertura si sta svolgendo oggi,
lunedì 14 ottobre, alla presenza del preside della scuola
Alessandro Cavanna, del
Mago Zurlì -
Cino Tortorella (che lancerà il progetto di un Premio Nobel per i bambini), del presidente di
Unicef Italia Giacomo Guerrera e del generale
Umberto Rapetto.
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