Una recente ricerca condotta da
Intel in 8 Paesi, con il supporto dell'
istituto di ricerca internazionale Penn Schoen Berland, rivela che gli italiani sono
primi al Mondo per quanto concerne la passione tecnologica, ma sono
tra gli ultimi per innovazione.
Dallo studio si evince inoltre, sorprendentemente, che secondo i
giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, la tecnologia renderebbe “meno umani” ed è “troppo presente” nella vita quotidiana delle persone. L'86% degli intervistati, tuttavia, considera l'innovazione tecnologica un modo per migliorare la vita, con il quasi 60% convinto che
aiuti i rapporti personali. Il rapporto evidenzia inoltre che le persone più tecnologicamente coinvolte sono le
donne sopra i 45 anni, in quantità maggiore in Italia rispetto agli altri paesi.
In Cina, per esempio, più del 70% delle donne over 45 pensa che non utilizziamo abbastanza tecnologia.
Nel nostro Paese, i giovani tra i 18 e i 24 anni sono molto propensi a condividere le informazioni personali, con il 59% disposto a condividere la data di nascita, il 46% i dati GPS, il 59% l’indirizzo e-mail, il 51% lo storico degli acquisti e il 44% i dati genetici.
La ricerca è stata condotta in quattro Paesi maturi (
Italia, Stati Uniti, Giappone e Francia) e quattro Paesi emergenti (
Brasile, Cina, India e Indonesia).
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