Secondo quanto dichiarato in una recente analisi dell'
Osservatorio Cermes Bocconi-Affinion, effettuata su un
campione di 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni, gli italiani hanno paura di essere
oggetto di furto di dati personali, ma spesso sul
web si tutelano poco, male e sottostimano i rischi della condivisione di alcune informazioni come per esempio quelle riguardanti la posizione geografica sui
social network.
I più consapevoli dei rischi sono le donne e i giovani, ma nonostante ciò continuano a proteggersi in maniera insufficiente.
Si stima che, complessivamente, gli italiani siano legati a un'idea tradizionale di ''dati personali'': il 92% concorda che sia composto dai dati anagrafici, l'85% comprende i dati sanitari, oltre l'80% annovera quelli economico-finanziari, ma solo il 58% include i dati sugli spostamenti, come quelli generati dalla
geolocalizzazione sui social network.
Per quanto concerne i metodi per cautelarsi, si stima che il 69% si protegge mentre digita i pin, il 67% tiene i pin separati dalle carte, il 59% non comunica le proprie
password.
Soltanto il 33%, però, le cambia frequentemente, il 37% ne costruisce di complesse e il 38% paga online solo con carte prepagate.
Il 77% non possiede un database protetto dei propri dati personali. I giovani sono particolarmente preoccupati per il
rischio di furto della Sim del proprio cellulare.
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